Gerarchia "liquida" delle fonti del diritto del lavoro

Nel contributo sono messi a fuoco i problemi riguardanti l'odierno assetto del sistema delle fonti del diritto del lavoro, con specifico riguardo alla crisi che oggi attraversano le fonti più tradizionali: la legge nazionale e il contratto collettivo nazionale di lavoro. In un primo tempo è analizzato il progressivo atteggiamento di sfiducia che circonda la legge statuale, il quale coincolge la dottrina, la giurisprudenza e, persino, lo stesso legislatore. In un secondo tempo sono esaminati i problemi, vecchi e nuovi, in cui si dibatte, oggi, la "fonte" contrattual-collettiva, specie dopo la rottura dell'unità sindacale e il varo dell'art. 8, l. n. 148/2011. In terzo luogo sono nominate le contraddizioni del procedimento normativo di matrice europea, con sottolineatura del perdurante deficit di democrazia che circonda il procedimento di produzione normativa e i suoi principali attori. In ultimo, si sipegano le ragioni del titolo del controbuto il quale sistetizza lo stato, se non di anomia, quantomeno di crescente asistematicità delle fonti del diritto del lavoro: tra di esse continuano a sussistere rapporti di gerarchia (norma ordinaria/norma costituzionale; contratto collettivo/contratto individuale), ma in mancanza di un sistema compiuto, saldo e difinito